sábado, 7 de junio de 2014

La festa del Transito della Madre di Dio nella tradizione Siro Occidentale.
Oggi è il giorno benedetto in cui la Madre raggiunge il Figlio…
            La tradizione liturgica siro occidentale celebra, assieme a tutte le altre liturgie cristiane, il giorno 15 agosto con la festa del Transito della Madre di Dio. Mentre la tradizione bizantina usa quasi esclusivamente il termine "dormizione" per la festa odierna, la tradizione siro occidentale si serve ripetutamente nei testi liturgici di diversi termini che possono essere tradotti come transito, esodo, (ambedue anche sinonimi di morte), traslazione, sepoltura, ed anche salita, migrazione al cielo. Il libri liturgici prevedono un periodo di digiuno di quattordici giorni che precede la festa, periodo che mette in parallelo questa festa della Madre di Dio con la stessa Pasqua del Signore, e la prepara con la preghiera assidua per mezzo di testi che mettono in evidenza la dimensione penitenziale di questo periodo: "Concedici, Signore Dio l'aiuto che ci viene da te, affinché col digiuno, la veglia, la preghiera e l'astinenza ci prepariamo alla festa del Transito della tua Madre benedetta dalla terra al cielo…".
            L=amore e la venerazione per la Madre di Dio è l=anima della pietà delle Chiese cristiane di Oriente; è il cuore che ne vivifica la comunità cristiana. La tradizione siro occidentale, fin dall=inizio, ha contemplato la Madre di Dio sempre inscindibilmente inserita nel mistero del Verbo incarnato, e di questo i testi della liturgia ne sono una bella mistagogia. I diversi testi dell'ufficiatura siro occidentale sviluppano perciò alcuni temi da sottolineare. In primo luogo la festa del Transito della Madre di Dio è un motivo di gioia per tutta la creazione, per gli angeli e per gli uomini: "Il transito della Madre pura e santa del nostro Salvatore rallegra gli angeli e gli abitanti della terra…; gli apostoli celebrano una sacra liturgia, e le schiere di fuoco con le anime dei giusti si avviano in processione per la sua sepoltura". La liturgia evidenzia anche in modo molto chiaro come colei che oggi muore ed è messa in un sepolcro, è veramente la Madre del Datore di vita che si incarnò nel suo seno: "Oggi la schiera dei vigilanti ignei e spirituali con tutte le legioni degli angeli onorano il giorno del transito della vergine Maria figlia di Davide, Madre genitrice di Dio".
            In secondo luogo è da rilevare la lunga lista di titoli cristologici che la liturgia siro occidentale dà alla Madre di Dio in questa festa, per bocca degli uomini che la lodano dalla terra, e degli angeli che la accolgono in cielo. I primi la cantano come: "Sposa irreprensibile e madre pura ignara di nozze, sorgente di benefici e nave carica delle gioie che dai al mondo dei benefici indescrivibili...". Gli angeli in cielo poi la lodano: "Sei benvenuta, dimora dello Spirito Santo e camera nuziale del Re celeste; vigna fertile che ha dato il grappolo di gioia il cui vino inebria tutta la creazione, tavola di vita che offre il pane benedetto". Uno dei testi del vespro ancora facendo un'esegesi propria del testo di Mt 13,33, la canta dicendo: "Tu sei il lievito di vita mescolato alle tre misure del frumento che è il Verbo di Dio".
            In terzo luogo la liturgia riprende dal Protovangelo di Giacomo il tema che è presente anche nelle altre liturgie cristiane, cioè l'arrivo miracoloso degli apostoli anche da paesi lontani per la celebrazione del Transito di Maria: "Giorno benedetto in cui la Madre raggiunge il Figlio, giorno in cui gli apostoli portano il suo corpo, e la terra la congeda nella gioia. Colei che portò nel suo grembo il Signore altissimo muore come gli altri uomini…; Pietro il primo degli apostoli e che ha le chiavi del Regno porta il suo sarcofago, e Gabriele i primo degli angeli canta davanti al suo corpo". La presenza degli apostoli e degli angeli attorno al corpo di Maria ripropone anche la sepoltura e l'ascensione di Cristo stesso: "Gli apostoli, venuti da paesi lontani e alcuni usciti dalle loro tombe, si radunarono per seppellire il tuo corpo prezioso… Videro i cieli aperti e gli angeli scendere per onorarti". Ed è ancora Giovanni l'evangelista che oggi nella sepoltura di Maria prende il posto che Nicodemo ebbe nella sepoltura di Cristo: "Venne Giovanni per seppellire il corpo puro della tutta benedetta; come Nicodemo seppellì il corpo di suo Figlio, anche ora il puro e luminoso figlio del tuono seppellì il suo corpo. La schiera degli apostoli accompagnò l'anima splendente di colei che è la Madre del Figlio di Dio".
            Tutta l'opera della redenzione viene riproposta nella preghiera conclusiva del vespro della festa: "Gloria al Padre che scelse Maria fra tutti i popoli e magnificò il giorno del suo transito. Adorazione al Figlio, che per la sepoltura di sua Madre radunò profeti, apostoli e patriarchi. Lode allo Spirito Santo per mezzo del quale ella raggiunse il riposo desiderato. Nel suo transito ella si diletta con il suo Figlio".

P. Manuel Nim
Pontificio Collegio greco
Roma


Il Transito di Maria nella tradizione siro-occidentale
Oggi è il giorno benedetto
in cui la Madre raggiunge il Figlio

di Manuel Nim
Il 15 agosto la tradizione liturgica siro-occidentale celebra, assieme a tutte le altre liturgie cristiane, la festa del Transito della Madre di Dio. Mentre quella bizantina usa per la festa odierna quasi esclusivamente il termine "dormizione", in ambito siro-occidentale ci si serve ripetutamente nei testi liturgici di diversi termini che possono essere tradotti come "transito", "esodo" (ambedue anche sinonimi di morte), "traslazione", "sepoltura", e anche "salita", "migrazione" al cielo.

I libri liturgici prevedono un periodo di digiuno di quattordici giorni che precede questa festa della Madre di Dio, un periodo che la mette in parallelo con la stessa Pasqua del Signore, e la prepara con la preghiera assidua per mezzo di testi che mettono in evidenza la dimensione penitenziale di questo periodo:  "Concedici, Signore Dio, l'aiuto che ci viene da te, affinché col digiuno, la veglia, la preghiera e l'astinenza ci prepariamo alla festa del Transito della tua Madre benedetta dalla terra al cielo".
L'amore e la venerazione per la Madre di Dio sono l'anima della pietà delle Chiese cristiane di Oriente e il cuore che vivifica la comunità cristiana. La tradizione siro-occidentale, fin dall'inizio, ha contemplato la Madre di Dio inscindibilmente inserita nel mistero del Verbo incarnato, e di questo i testi della liturgia sono una bella mistagogia con lo sviluppo di alcuni temi.
In primo luogo, il transito della Vergine è un motivo di gioia per tutta la creazione, per gli angeli e per gli uomini:  "Il transito della Madre pura e santa del nostro Salvatore rallegra gli angeli e gli abitanti della terra; gli apostoli celebrano una sacra liturgia, e le schiere di fuoco con le anime dei giusti si avviano in processione per la sua sepoltura". La liturgia evidenzia anche in modo molto chiaro come colei che oggi muore ed è messa in un sepolcro è veramente la madre del datore di vita che si incarnò nel suo seno:  "Oggi la schiera dei vigilanti ignei e spirituali con tutte le legioni degli angeli onorano il giorno del transito della vergine Maria figlia di Davide, Madre genitrice di Dio".
In secondo luogo, è da rilevare la lunga lista di titoli cristologici che la liturgia siro-occidentale riserva alla Madre di Dio in questa festa, per bocca degli uomini che la lodano dalla terra e degli angeli che la accolgono in cielo. I primi la cantano come "sposa irreprensibile e madre pura ignara di nozze, sorgente di benefici e nave carica delle gioie che dai al mondo dei benefici indescrivibili". A loro volta gli angeli in cielo poi la lodano:  "Sei benvenuta, dimora dello Spirito Santo e camera nuziale del re celeste; vigna fertile che ha dato il grappolo di gioia il cui vino inebria tutta la creazione, tavola di vita che offre il pane benedetto". E uno dei testi del vespro, facendo un'esegesi originale della parabola del lievito (cfr. Matteo, 13, 33), la canta dicendo:  "Tu sei il lievito di vita mescolato alle tre misure del frumento che è il Verbo di Dio".
In terzo luogo, la liturgia riprende dal Protovangelo di Giacomo il tema che è presente anche nelle altre liturgie cristiane, cioè l'arrivo miracoloso degli apostoli anche da paesi lontani per la celebrazione del transito di Maria:  "Giorno benedetto in cui la Madre raggiunge il Figlio, giorno in cui gli apostoli portano il suo corpo, e la terra la congeda nella gioia. Colei che portò nel suo grembo il Signore altissimo muore come gli altri uomini; Pietro, il primo degli apostoli e che ha le chiavi del Regno, porta il suo sarcofago, e Gabriele, il primo degli angeli, canta davanti al suo corpo". La presenza degli apostoli e degli angeli attorno al corpo di Maria ripropone anche la sepoltura e l'ascensione di Cristo stesso:  "Gli apostoli, venuti da paesi lontani e alcuni usciti dalle loro tombe, si radunarono per seppellire il tuo corpo prezioso. Videro i cieli aperti e gli angeli scendere per onorarti". Ed è Giovanni l'Evangelista a prendere oggi nella sepoltura di Maria il posto che Nicodemo ebbe nella sepoltura di Cristo:  "Venne Giovanni per seppellire il corpo puro della tutta benedetta; come Nicodemo seppellì il corpo di suo Figlio, anche ora il puro e luminoso figlio del tuono seppellì il suo corpo. La schiera degli apostoli accompagnò l'anima splendente di colei che è la Madre del Figlio di Dio".
Tutta l'opera della redenzione viene infine riproposta nella preghiera trinitaria che conclude il vespro della festa:  "Gloria al Padre che scelse Maria fra tutti i popoli e magnificò il giorno del suo transito. Adorazione al Figlio, che per la sepoltura di sua Madre radunò profeti, apostoli e patriarchi. Lode allo Spirito Santo per mezzo del quale ella raggiunse il riposo desiderato. Nel suo transito ella si diletta con il suo Figlio".

P. Manuel Nin
Pontificio Collegio greco
Roma

(©L'Osservatore Romano - 15 agosto 2010)