La festa
del Transito della Madre di Dio nella tradizione Siro Occidentale.
Oggi è il giorno benedetto in cui la
Madre raggiunge il Figlio…
La tradizione liturgica siro occidentale celebra, assieme a tutte
le altre liturgie cristiane, il giorno 15 agosto con la festa del Transito
della Madre di Dio. Mentre la tradizione bizantina usa quasi esclusivamente il
termine "dormizione" per la festa odierna, la tradizione siro
occidentale si serve ripetutamente nei testi liturgici di diversi termini che
possono essere tradotti come transito, esodo, (ambedue anche sinonimi di
morte), traslazione, sepoltura, ed anche salita, migrazione al cielo. Il libri liturgici prevedono un periodo di digiuno di
quattordici giorni che precede la festa, periodo che mette in parallelo questa
festa della Madre di Dio con la stessa Pasqua del Signore, e la prepara con la
preghiera assidua per mezzo di testi che mettono in evidenza la dimensione
penitenziale di questo periodo: "Concedici, Signore Dio l'aiuto che ci
viene da te, affinché col digiuno, la veglia, la preghiera e l'astinenza ci
prepariamo alla festa del Transito della tua Madre benedetta dalla terra al
cielo…".
L=amore e la venerazione per la Madre di Dio è l=anima della pietà delle Chiese cristiane di
Oriente; è il cuore che ne vivifica la comunità cristiana. La tradizione siro
occidentale, fin dall=inizio, ha
contemplato la Madre di Dio sempre inscindibilmente inserita nel mistero del
Verbo incarnato, e di questo i testi della liturgia ne sono una bella
mistagogia. I diversi testi dell'ufficiatura siro occidentale sviluppano perciò
alcuni temi da sottolineare. In primo luogo la festa del Transito della Madre
di Dio è un motivo di gioia per tutta la creazione, per gli angeli e per gli uomini:
"Il transito della Madre pura e santa del nostro Salvatore rallegra gli
angeli e gli abitanti della terra…; gli apostoli celebrano una sacra liturgia,
e le schiere di fuoco con le anime dei giusti si avviano in processione per la
sua sepoltura". La liturgia evidenzia anche in modo molto chiaro come
colei che oggi muore ed è messa in un sepolcro, è veramente la Madre del Datore
di vita che si incarnò nel suo seno: "Oggi la schiera dei vigilanti ignei
e spirituali con tutte le legioni degli angeli onorano il giorno del transito
della vergine Maria figlia di Davide, Madre genitrice di Dio".
In secondo luogo è da rilevare la
lunga lista di titoli cristologici che la liturgia siro occidentale dà alla
Madre di Dio in questa festa, per bocca degli uomini che la lodano dalla terra,
e degli angeli che la accolgono in cielo. I primi la cantano come: "Sposa
irreprensibile e madre pura ignara di nozze, sorgente di benefici e nave carica
delle gioie che dai al mondo dei benefici indescrivibili...". Gli angeli
in cielo poi la lodano: "Sei benvenuta, dimora dello Spirito Santo e
camera nuziale del Re celeste; vigna fertile che ha dato il grappolo di gioia
il cui vino inebria tutta la creazione, tavola di vita che offre il pane
benedetto". Uno dei testi del vespro ancora facendo un'esegesi propria del
testo di Mt 13,33, la canta dicendo: "Tu sei il lievito di vita mescolato
alle tre misure del frumento che è il Verbo di Dio".
In terzo luogo la liturgia riprende
dal Protovangelo di Giacomo il tema che è presente anche nelle altre liturgie
cristiane, cioè l'arrivo miracoloso degli apostoli anche da paesi lontani per la
celebrazione del Transito di Maria: "Giorno benedetto in cui la Madre
raggiunge il Figlio, giorno in cui gli apostoli portano il suo corpo, e la
terra la congeda nella gioia. Colei che portò nel suo grembo il Signore
altissimo muore come gli altri uomini…; Pietro il primo degli apostoli e che ha
le chiavi del Regno porta il suo sarcofago, e Gabriele i primo degli angeli
canta davanti al suo corpo". La presenza degli apostoli e degli angeli attorno
al corpo di Maria ripropone anche la sepoltura e l'ascensione di Cristo stesso:
"Gli apostoli, venuti da paesi lontani e alcuni usciti dalle loro tombe,
si radunarono per seppellire il tuo corpo prezioso… Videro i cieli aperti e gli
angeli scendere per onorarti". Ed è ancora Giovanni l'evangelista che oggi
nella sepoltura di Maria prende il posto che Nicodemo ebbe nella sepoltura di
Cristo: "Venne Giovanni per seppellire il corpo puro della tutta benedetta;
come Nicodemo seppellì il corpo di suo Figlio, anche ora il puro e luminoso
figlio del tuono seppellì il suo corpo. La schiera degli apostoli accompagnò
l'anima splendente di colei che è la Madre del Figlio di Dio".
Tutta l'opera della redenzione viene
riproposta nella preghiera conclusiva del vespro della festa: "Gloria al Padre
che scelse Maria fra tutti i popoli e magnificò il giorno del suo transito.
Adorazione al Figlio, che per la sepoltura di sua Madre radunò profeti,
apostoli e patriarchi. Lode allo Spirito Santo per mezzo del quale ella raggiunse
il riposo desiderato. Nel suo transito ella si diletta con il suo Figlio".
P. Manuel Nim
Pontificio
Collegio greco
Roma
Il Transito di Maria nella tradizione siro-occidentale
Oggi è il giorno benedetto
in cui la Madre raggiunge il Figlio
in cui la Madre raggiunge il Figlio
di Manuel Nim
Il 15 agosto la tradizione liturgica
siro-occidentale celebra, assieme a tutte le altre liturgie cristiane, la festa
del Transito della Madre di Dio. Mentre quella bizantina usa per la festa
odierna quasi esclusivamente il termine "dormizione", in ambito
siro-occidentale ci si serve ripetutamente nei testi liturgici di diversi
termini che possono essere tradotti come "transito",
"esodo" (ambedue anche sinonimi di morte), "traslazione",
"sepoltura", e anche "salita", "migrazione" al
cielo.
I libri liturgici prevedono un
periodo di digiuno di quattordici giorni che precede questa festa della Madre
di Dio, un periodo che la mette in parallelo con la stessa Pasqua del Signore,
e la prepara con la preghiera assidua per mezzo di testi che mettono in evidenza
la dimensione penitenziale di questo periodo: "Concedici, Signore
Dio, l'aiuto che ci viene da te, affinché col digiuno, la veglia, la preghiera
e l'astinenza ci prepariamo alla festa del Transito della tua Madre benedetta
dalla terra al cielo".
L'amore e la venerazione per la
Madre di Dio sono l'anima della pietà delle Chiese cristiane di Oriente e il
cuore che vivifica la comunità cristiana. La tradizione siro-occidentale, fin
dall'inizio, ha contemplato la Madre di Dio inscindibilmente inserita nel
mistero del Verbo incarnato, e di questo i testi della liturgia sono una bella
mistagogia con lo sviluppo di alcuni temi.
In primo luogo, il transito della
Vergine è un motivo di gioia per tutta la creazione, per gli angeli e per gli
uomini: "Il transito della Madre pura e santa del nostro Salvatore
rallegra gli angeli e gli abitanti della terra; gli apostoli celebrano una
sacra liturgia, e le schiere di fuoco con le anime dei giusti si avviano in
processione per la sua sepoltura". La liturgia evidenzia anche in modo
molto chiaro come colei che oggi muore ed è messa in un sepolcro è veramente la
madre del datore di vita che si incarnò nel suo seno: "Oggi la
schiera dei vigilanti ignei e spirituali con tutte le legioni degli angeli
onorano il giorno del transito della vergine Maria figlia di Davide, Madre
genitrice di Dio".
In secondo luogo, è da rilevare la
lunga lista di titoli cristologici che la liturgia siro-occidentale riserva
alla Madre di Dio in questa festa, per bocca degli uomini che la lodano dalla
terra e degli angeli che la accolgono in cielo. I primi la cantano come
"sposa irreprensibile e madre pura ignara di nozze, sorgente di benefici e
nave carica delle gioie che dai al mondo dei benefici indescrivibili". A
loro volta gli angeli in cielo poi la lodano: "Sei benvenuta, dimora
dello Spirito Santo e camera nuziale del re celeste; vigna fertile che ha dato
il grappolo di gioia il cui vino inebria tutta la creazione, tavola di vita che
offre il pane benedetto". E uno dei testi del vespro, facendo un'esegesi
originale della parabola del lievito (cfr. Matteo, 13, 33), la canta
dicendo: "Tu sei il lievito di vita mescolato alle tre misure del
frumento che è il Verbo di Dio".
In terzo luogo, la liturgia riprende
dal Protovangelo di Giacomo il tema che è presente anche nelle altre
liturgie cristiane, cioè l'arrivo miracoloso degli apostoli anche da paesi
lontani per la celebrazione del transito di Maria: "Giorno benedetto
in cui la Madre raggiunge il Figlio, giorno in cui gli apostoli portano il suo
corpo, e la terra la congeda nella gioia. Colei che portò nel suo grembo il
Signore altissimo muore come gli altri uomini; Pietro, il primo degli apostoli
e che ha le chiavi del Regno, porta il suo sarcofago, e Gabriele, il primo
degli angeli, canta davanti al suo corpo". La presenza degli apostoli e
degli angeli attorno al corpo di Maria ripropone anche la sepoltura e
l'ascensione di Cristo stesso: "Gli apostoli, venuti da paesi
lontani e alcuni usciti dalle loro tombe, si radunarono per seppellire il tuo
corpo prezioso. Videro i cieli aperti e gli angeli scendere per onorarti".
Ed è Giovanni l'Evangelista a prendere oggi nella sepoltura di Maria il posto
che Nicodemo ebbe nella sepoltura di Cristo: "Venne Giovanni per
seppellire il corpo puro della tutta benedetta; come Nicodemo seppellì il corpo
di suo Figlio, anche ora il puro e luminoso figlio del tuono seppellì il suo
corpo. La schiera degli apostoli accompagnò l'anima splendente di colei che è
la Madre del Figlio di Dio".
Tutta l'opera della redenzione viene
infine riproposta nella preghiera trinitaria che conclude il vespro della
festa: "Gloria al Padre che scelse Maria fra tutti i popoli e
magnificò il giorno del suo transito. Adorazione al Figlio, che per la
sepoltura di sua Madre radunò profeti, apostoli e patriarchi. Lode allo Spirito
Santo per mezzo del quale ella raggiunse il riposo desiderato. Nel suo transito
ella si diletta con il suo Figlio".
P. Manuel Nin
Pontificio
Collegio greco
Roma
(©L'Osservatore Romano - 15 agosto 2010)