viernes, 22 de febrero de 2013


Tradizione liturgica siro-occidentale.
La tradizione liturgica siro occidentale è comune ai siro-ortodossi, ai siro-cattolici e in certe parti ai maroniti. È una liturgia che raccoglie l'eredità teologi­co-liturgica di Severo di Antiochia, patriarca della città dell'Oronte dal 512 al 518 e che arricchì la liturgia con tante composizioni inniche; bisogna citare anche, precedentemente come fonte di tanti testi liturgici di questa liturgia Sant'Efrem il Siro(+373) e Giacomo di Sarug (451-521). La Chiesa siro occidentale si colloca tra le Chiese di tradizione anti calcedoniana e, quindi, con un indirizzo cristologico legato all’eredità di Cirillo di Alessandria, benché il collegamento patriarcale di questa Chiesa sia legato alla sede di Antiochia.

La Madre di Dio nell’anno liturgico siro-occidentale.
Il ciclo liturgico siro-occidentale è formato di nove periodi: 1. Domeniche della Consacrazione / Dedicazione e del Restauro / Rinnovamento della Chiesa. Sono le domeniche ottava e settima prima del Natale. 2. Subbara (Annunciazione) che comprende sei domeniche prima del Natale: domenica dell’Annunciazione a Zaccaria; domenica dell’Annunciazio­ne a Maria; domenica della Visitazione a Elisabetta; domenica della Nascita di Giovanni Battista; domenica dell’Annunciazione a Giuseppe; domenica della genealogia di Nostro Signore Gesù Cristo. 3. Tempo di Natale, che comprende il giorno di Natale 25 dicembre e 2 domeniche fino al 6 gennaio. 4. Denha (manifestazione, Epifania), ed è il periodo che va tra l'Epifania e la pre-quaresima. 5. Pre-Quaresima, che comprende tre domeniche in cui vengono commemorati i sacerdoti defunti, i forestieri defunti ed i fedeli defunti. Nei tre primi giorni della prima di queste tre settimane si osserva il "Digiuno dei Niniviti". 6. Quaresima, che comprende sei domeniche, dalla domenica delle nozze di Cana fino alla domenica del cieco nato. Dopo la Quaresima viene celebrata la Settimana Santa che ha inizio con la Domenica degli Osanna, e le celebrazioni vengono incentrate attorno ai tre giorni: Pasqua dei Misteri (Giovedì), Grande Venerdì della Crocifissione e Sabato delle luci. 7. Pasqua, che comprende le domeniche tra Pasqua fino alla Pentecoste. 8. Dalla Pentecoste all'esaltazione della Santa Croce, periodo diviso in due parti: Domeniche degli apostoli (7 domeniche) e Domeniche dell'estate (6/10 domeniche); in questo periodo vengono celebrate tre feste importanti: la Trasfigurazione (6 agosto), la Signoria di Maria (15 agosto), l'Esaltazione della Santa Croce (14 settembre). 9. Tempo dall'esaltazione della Santa Croce fino alle domeniche della Dedicazione.
La Chiesa siro occidentale venera la Madre di Dio in un contesto chiaramente cristologico. Maria è veramente Yoldat Aloho (Madre di Dio), vissuta essa e celebrata anche in opposizione all’altra Chiesa di tradizione siriana, quella Orientale. Testimonianze archeologiche ci indicano la presenza di chiese e monasteri dedicati alla Madre di Dio. I testi liturgici si rifanno in buona parte a sant’Efrem (+373) che presenta nei suoi inni la Madre di Dio come modello di verginità e soprattutto come casa, tempio, tabernacolo dove abita il Verbo di Dio. Cirillona (IV-V secc.) ci offre già la presentazione dell’antitesi tra Eva e Maria, vista quest’ultima come colei che vince il peccato. Altri autori del IV secolo come l’anonimo Liber Graduum presentano la Madre di Dio come modello per i cristiani nell’umiltà e nella preghiera. Giacomo di Sarug (+521) è autore di una grande quantità di memre (discorsi, omelie) legati soprattutto alle feste liturgiche, in cui Maria viene lodata nella sua divina maternità, nella sua verginità, nella sua stessa santità, legata a Colui (il Verbo di Dio) che la santifica nella sua incarnazione.
La liturgia siro occidentale ha una serie di feste mariane nell’interno dell’anno liturgico, alcune in comune con la tradizione siro orientale, altre di provenienza bizantina. Il primo periodo dell’anno liturgico, il Subbara, è legato strettamente al mistero dell’Incarnazione e la Nascita del Verbo e Figlio di Dio. Tre delle domeniche vengono celebrate con una centralità speciale nel mistero di Maria: la Domenica dell’annunciazione alla Madre di Dio (Lc 1, 26-38), la domenica della Visitazione di Maria a Elisabetta (Lc 1, 39-56), e la domenica della genealogia di Nostro Signore Gesù Cristo (Mt 1, 1-17). Il giorno 26 dicembre viene celebrata la festa delle “Congratulazioni alla Madre di Dio”, festa che si trova nelle altre tradizioni orientali, e che va legata alla divina maternità di Maria. La tradizione siro occidentale celebra una festa mariana il giorno 15 dei mesi di gennaio “nostra Signora delle sementi”, maggio “nostra Signora delle spighe”, e agosto “nostra Signora delle vigne”; queste feste ci indicano il carattere quasi prettamente rurale di questa tradizione liturgica.
Altre feste di questa tradizione liturgica, in comune con le altre Chiese orientali, sono: Nascita della Madre di Dio (8 settembre) e la festa dei santi Gioacchino ed Anna il 9 dello stesso mese. L’Ingresso della Madre di Dio nel Tempio (21 novembre). La Concezione di Sant’Anna (9 dicembre) celebrata da alcune Chiese siro occidentali anche il giorno 8 per influsso della tradizione latina. L’Ingresso di Cristo nel Tempio (2 febbraio), festa eminentemente cristologica, con degli accenni chiaramente legati alla figura della Madre di Dio. La festa dell’Annunciazione del 25 marzo viene introdotta nella tradizione siro occidentale per influsso bizantino, perché il mistero dell’annuncio dell’Incarnazione del Verbo di Dio viene celebrato già nel periodo del Subbara. Il 15 di agosto celebra la “Dormizione”, il “Transito” della Madre di Dio. Ogni settimana la Chiesa siro occidentale consacra alla Madre di Dio il giorno di mercoledì.

La Madre di Dio nelle anafore siro-occidentali.
La tradizione liturgica siro-occidentale conserva un numero importante di anafore, più di una settantina a livello manoscritto, di cui diverse già edite. Nella celebrazione dei santi Misteri, la Madre di Dio viene commemorata durante il “sacrificio di Melchisedec” cioè della preparazione dei doni, ricordata assieme ai profeti, agli apostoli, ai martiri. Di nuovo all’inizio della liturgia dei catecumeni, al canto dell’inno Ti esalto mio Signore e mio Re…si è incarnato nella santa, gloriosa e tuttapura vergine Maria, Madre di Dio. All’interno delle diverse anafore usate oggi dalla Chiesa siro-occidentale, la commemorazione della Madre di Dio –sempre con questo titolo assieme a quelli di beata, semprevergine, tuttasanta- viene fatta nelle commemorazioni dopo l’epiclesi.
Nell’ufficiatura siro-occidentale, la Madre di Dio viene commemorata specialmente il giorno di mercoledì e, nell’ufficiatura notturna di ogni giorno con il canto di alcuni sedre –composizioni liturgiche di solito in prosa che cantano il mistero oppure il personaggio che si celebra- e del Magnificat (cf., Lc 1, 47-55).

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P. Manuel Nin osb
Roma