Tradizione
liturgica siro-occidentale.
La tradizione liturgica siro occidentale
è comune ai siro-ortodossi, ai siro-cattolici e in certe parti ai maroniti. È
una liturgia che raccoglie l'eredità teologico-liturgica di Severo di Antiochia,
patriarca della città dell'Oronte dal 512 al 518 e che arricchì la liturgia con
tante composizioni inniche; bisogna citare anche, precedentemente come fonte di
tanti testi liturgici di questa liturgia Sant'Efrem il Siro(+373) e Giacomo di
Sarug (451-521). La Chiesa siro occidentale si colloca tra le Chiese di
tradizione anti calcedoniana e, quindi, con un indirizzo cristologico legato
all’eredità di Cirillo di Alessandria, benché il collegamento patriarcale di
questa Chiesa sia legato alla sede di Antiochia.
La
Madre di Dio nell’anno liturgico siro-occidentale.
Il ciclo liturgico siro-occidentale è
formato di nove periodi: 1. Domeniche della Consacrazione /
Dedicazione e del Restauro / Rinnovamento della Chiesa. Sono le domeniche
ottava e settima prima del Natale. 2. Subbara (Annunciazione) che
comprende sei domeniche prima del Natale: domenica dell’Annunciazione a
Zaccaria; domenica dell’Annunciazione a Maria; domenica della Visitazione a
Elisabetta; domenica della Nascita di Giovanni Battista; domenica dell’Annunciazione
a Giuseppe; domenica della genealogia di Nostro Signore Gesù Cristo. 3. Tempo
di Natale, che comprende il giorno di Natale 25 dicembre e 2 domeniche fino
al 6 gennaio. 4. Denha (manifestazione, Epifania), ed è il
periodo che va tra l'Epifania e la pre-quaresima. 5. Pre-Quaresima,
che comprende tre domeniche in cui vengono commemorati i sacerdoti defunti, i
forestieri defunti ed i fedeli defunti. Nei tre primi giorni della prima di
queste tre settimane si osserva il "Digiuno dei Niniviti". 6. Quaresima,
che comprende sei domeniche, dalla domenica delle nozze di Cana fino alla
domenica del cieco nato. Dopo la Quaresima viene celebrata la Settimana Santa
che ha inizio con la Domenica degli Osanna, e le celebrazioni vengono
incentrate attorno ai tre giorni: Pasqua dei Misteri (Giovedì), Grande Venerdì
della Crocifissione e Sabato delle luci. 7. Pasqua, che comprende
le domeniche tra Pasqua fino alla Pentecoste. 8. Dalla Pentecoste all'esaltazione
della Santa Croce, periodo diviso in due parti: Domeniche degli apostoli
(7 domeniche) e Domeniche dell'estate (6/10 domeniche); in questo
periodo vengono celebrate tre feste importanti: la Trasfigurazione (6 agosto),
la Signoria di Maria (15 agosto), l'Esaltazione della Santa Croce (14
settembre). 9. Tempo dall'esaltazione della Santa Croce fino alle
domeniche della Dedicazione.
La Chiesa siro occidentale venera la
Madre di Dio in un contesto chiaramente cristologico. Maria è veramente Yoldat
Aloho (Madre di Dio), vissuta essa e celebrata anche in opposizione
all’altra Chiesa di tradizione siriana, quella Orientale. Testimonianze
archeologiche ci indicano la presenza di chiese e monasteri dedicati alla Madre
di Dio. I testi liturgici si rifanno in buona parte a sant’Efrem (+373) che
presenta nei suoi inni la Madre di Dio come modello di verginità e soprattutto
come casa, tempio, tabernacolo dove abita il Verbo di Dio. Cirillona (IV-V
secc.) ci offre già la presentazione dell’antitesi tra Eva e Maria, vista quest’ultima
come colei che vince il peccato. Altri autori del IV secolo come l’anonimo Liber
Graduum presentano la Madre di Dio come modello per i cristiani nell’umiltà
e nella preghiera. Giacomo di Sarug (+521) è autore di una grande quantità di memre
(discorsi, omelie) legati soprattutto alle feste liturgiche, in cui Maria viene
lodata nella sua divina maternità, nella sua verginità, nella sua stessa
santità, legata a Colui (il Verbo di Dio) che la santifica nella sua
incarnazione.
La liturgia siro occidentale ha una serie
di feste mariane nell’interno dell’anno liturgico, alcune in comune con la
tradizione siro orientale, altre di provenienza bizantina. Il primo periodo
dell’anno liturgico, il Subbara, è legato strettamente al mistero
dell’Incarnazione e la Nascita del Verbo e Figlio di Dio. Tre delle domeniche
vengono celebrate con una centralità speciale nel mistero di Maria: la Domenica
dell’annunciazione alla Madre di Dio (Lc 1, 26-38), la domenica della
Visitazione di Maria a Elisabetta (Lc 1, 39-56), e la domenica della genealogia
di Nostro Signore Gesù Cristo (Mt 1, 1-17). Il giorno 26 dicembre viene
celebrata la festa delle “Congratulazioni alla Madre di Dio”, festa che si
trova nelle altre tradizioni orientali, e che va legata alla divina maternità
di Maria. La tradizione siro occidentale celebra una festa mariana il giorno 15
dei mesi di gennaio “nostra Signora delle sementi”, maggio “nostra Signora delle
spighe”, e agosto “nostra Signora delle vigne”; queste feste ci indicano il
carattere quasi prettamente rurale di questa tradizione liturgica.
Altre feste di questa tradizione
liturgica, in comune con le altre Chiese orientali, sono: Nascita della Madre
di Dio (8 settembre) e la festa dei santi Gioacchino ed Anna il 9 dello stesso
mese. L’Ingresso della Madre di Dio nel Tempio (21 novembre). La Concezione di
Sant’Anna (9 dicembre) celebrata da alcune Chiese siro occidentali anche il
giorno 8 per influsso della tradizione latina. L’Ingresso di Cristo nel Tempio
(2 febbraio), festa eminentemente cristologica, con degli accenni chiaramente
legati alla figura della Madre di Dio. La festa dell’Annunciazione del 25 marzo
viene introdotta nella tradizione siro occidentale per influsso bizantino,
perché il mistero dell’annuncio dell’Incarnazione del Verbo di Dio viene
celebrato già nel periodo del Subbara. Il 15 di agosto celebra la “Dormizione ”, il
“Transito” della Madre di Dio. Ogni settimana la Chiesa siro occidentale
consacra alla Madre di Dio il giorno di mercoledì.
La
Madre di Dio nelle anafore siro-occidentali.
La tradizione liturgica siro-occidentale
conserva un numero importante di anafore, più di una settantina a livello
manoscritto, di cui diverse già edite. Nella celebrazione dei santi Misteri, la
Madre di Dio viene commemorata durante il “sacrificio di Melchisedec” cioè
della preparazione dei doni, ricordata assieme ai profeti, agli apostoli, ai
martiri. Di nuovo all’inizio della liturgia dei catecumeni, al canto dell’inno Ti
esalto mio Signore e mio Re…si è incarnato nella santa, gloriosa e tuttapura
vergine Maria, Madre di Dio. All’interno delle diverse anafore usate oggi
dalla Chiesa siro-occidentale, la commemorazione della Madre di Dio –sempre con
questo titolo assieme a quelli di beata, semprevergine, tuttasanta- viene fatta
nelle commemorazioni dopo l’epiclesi.
Nell’ufficiatura siro-occidentale, la
Madre di Dio viene commemorata specialmente il giorno di mercoledì e, nell’ufficiatura
notturna di ogni giorno con il canto di alcuni sedre –composizioni liturgiche
di solito in prosa che cantano il mistero oppure il personaggio che si celebra-
e del Magnificat (cf., Lc 1, 47-55).
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P. Manuel Nin osb
Roma