Tradizione
liturgica armena.
Bibliografia.
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M., Liturgie de la Messe Arménienne , Venise 1851; Renoux, A., Le Triduum Pascal dans le
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Saint-Serge, XXXIII Semaine d'études liturgiques, BEL Subsidia 25, Roma 1987,
pp. 291-304.
La
Madre di Dio nell’anno liturgico armeno.
Il calendario liturgico armeno è assai
complesso; parte da quello che si potrebbe chiamare un principio di immobilità,
oppure, se si preferisce, dalla precedenza dei giorni settimanali sui giorni
fissi del calendario. Ci sono tre giorni dedicati esclusivamente al mistero
della salvezza: la domenica, in cui viene commemorata la risurrezione del
Signore ed in cui si possono celebrare soltanto le grandi feste del Signore se
cadono nel giorno di domenica -Teofania, Pasqua, Trasfigurazione, Esaltazione
della Santa Croce- e quelle più importanti della Madre di Dio -8 settembre, 21
novembre e 9 dicembre; il mercoledì in cui viene commemorata l'annunciazione;
il venerdì in cui viene commemorata la crocifissione. Le feste dei santi
vengono commemorate solo negli altri giorni e soltanto fuori dei grandi periodi
del ciclo liturgico: Quaresima-Pasqua-Pentecoste.
Ci sono 8 tempi liturgici del ciclo
annuale mobile: 1. Teofania, che va dal 6 gennaio fino alla
settima domenica prima di Pasqua. Nella decima domenica prima di Pasqua inizia
il "Digiuno dei catecumeni", che è un periodo pre quaresimale. 2.
Quaresima, che va dalla settima domenica prima di Pasqua fino al Sabato
Santo incluso. 3. Pentecoste, che va dalla Pasqua fino alla domenica
di Pentecoste. 4. Avvento dello Spirito, che è il periodo che va
dalla Pentecoste fino alla domenica della Trasfigurazione. 5. Tempo
delle rose, che va dalla domenica della Trasfigurazione fino
all'Assunzione. 6. Tempo dell'Assunzione, che va dalla festa
dell'Assunzione -che viene celebrata la domenica più vicina al 15 agosto- fino
all'Esaltazione della Santa Croce. 7. Tempo dell'Esaltazione della
Santa Croce, che va dall'Esaltazione della Santa Croce -che viene
celebrata la domenica più vicina al 14 settembre- fino alla quinta settimana
prima di Natale. 8. Tempo di preparazione per il Natale, periodo
di cinque settimane.
La letteratura armena ha delle omelie
sulle feste della Madre di Dio e quindi questa è la sua letteratura mariana.
Maria è invocata col titolo di Madre di Dio, e se ne celebra soprattutto la
verginità, il parto immacolato e la divina maternità. Collegata quindi alle
feste liturgiche, l’innologia liturgica armena va legata ai nomi di: Gregorio
di Narek, Nerses il Grazioso e Nerses Lampron.
Troviamo della Madre di Dio nel
calendario armeno le celebrazioni seguenti: 8 settembre che celebra la Natività
della Madre di Dio; il 21 novembre, l’Ingresso della Madre di Dio nel Tempio; la
Concezione di santa Anna il 9 dicembre; la celebrazione fatta insieme di Natale
ed Epifania il giorno 6 gennaio; l’Incontro il 2 febbraio; l’Annunciazione il
25 marzo; la V Domenica
dopo Pentecoste il ritrovamento della veste della Madre di Dio; Dormizione
della Madre di Dio il 15 agosto.
La
Madre di Dio nelle anafore armene.
Attualmente la liturgia armena ha
un’unico formulario per la celebrazione della Liturgia eucaristica, conosciuta
come “Liturgia di nostro santo Padre Gregorio l’Illuminatore”, e adopera
un’unica anafora attribuita a sant’Atanasio di Alessandria; a livello
manoscritto ci sono testimonianze di una decina di anafore.
Gli accenni alla Madre di Dio sono pochi,
e sempre viene invocata come colei che intercede presso il suo Figlio Gesù
Cristo. Nelle preghiere che il sacerdote fa ai piedi dell’altare Maria viene
invocata come interceditrice. Nel contesto cristologico dell’inno, viene
cantata nel testo O Unigenito, che abbiamo trovato sia nella tradizione
bizantina sia in quella siro-occidentale. Infine nelle intercessioni delle
anafore, viene commemorata coi titoli di Madre di Dio, semprevergine, santa.
P. Manuel Nin osb
Roma